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Arthur D. Little,  aziende top outlook positivo prossimi 5 anni
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Roma, 23 feb. (askanews) - Nonostante sia facile scoraggiarsi nei tempi attuali caratterizzati da sfide a breve termine, - come l'inflazione - e le questioni a lungo termine - come il cambiamento climatico e la pandemia, i CEO delle grandi aziende a livello globale hanno una visione ottimistica e leggono le opportunità che derivano da queste turbolenze. Lo rivela uno studio che la società di consulenza globale Arthur D. Little ha condotto su scala mondiale su un campione di oltre 250 amministratori delegati per capire in che modo i top manager stanno affrontano i veloci cambiamenti di questo periodo e guidando la crescita. Un rapporto molto articolato e interessante: con diversi angoli di lettura. Soprattutto, contrariamente alla tradizionale prudenza dei CEO delle grandi aziende, emerge un grande ottimismo - principalmente in Europa - sulle previsioni economiche nei prossimi cinque anni."Lo studio - dichiara Francesco Marsella, Managing Partner e Global Strategy Head di ADL - è nato sul finire dell'anno scorso, con l'intenzione di misurare la temperatura della propensione al futuro e all'investimento anche rispetto a nuovi scenari e al periodo di sofferenza derivato dall'elevata turbolenza sui mercati. Abbiamo voluto così dare una una visione su quello che saranno i prossimi 3/5 anni".L'Arthur D. Little 2023 CEO Insights Study come detto ha intervistato oltre 250 amministratori delegati di aziende con fatturato superiore 1 miliardo di euro, di cui il 55% ha oltre 10.000 dipendenti suddivisi nei settori chiave (telco, energia, healthcare, finanza, automotive, manifattura e trasporti), coprendo tutte le aree geografiche del mondo: Europa, Nord America, Sud America, Asia, Middle East e Africa."Il 38% dei rispondenti delle aziende basate in Europa ha confermato questa visione positiva, dato sicuramente superiore al Nord America e delle aziende basate in Asia. L'Europa si configurava dunque già allora come l'area geografica che poteva beneficiare di un rimbalzo importante. Il dato italiano poi è confermato se non addirittura esaltato, con la percentuale dei CEO positivi sale al 63%", prosegue MarsellaAd agire sull'outlook positivo sono diversi fattori strutturali:"Il primo come emerso nelle conversazioni è un effetto psicologico e reale del Pnrr, un volano importante che poi abbiamo visto riverberato nella propensione all'investimento, pensiamo in Italia alle infrastrutture, alle Tlc, ma abbiamo visto il Pnrr riverberato anche nei piani di investimento delle singole aziende".Moderato ottimismo dunque, ma soprattutto un evidente cambiamento di paradigma in primis tecnologico:"Oggi si assiste ad uno shift del focus dei CEO dalla pura digitalizzazione all'applicazione di queste tecnologie nei modelli di business. Pensiamo allo tsunami chat Gpt ma questo era stato già colto come uno dei driver principali del modello di business dell'azienda".

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